Alimentazione
Le etichette nutrizionali, un aiuto alla nostra alimentazione
Quando si parla di etichette nutrizionali è facile che si generino confusione e dubbi, data la complessità della materia, cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza.
Diciamo subito che la legge di riferimento in Europa è la 1169/2011 atta a rendere informati e consapevoli i consumatori europei, per garantire la salute di tutti.
L’obbligo di etichetta si applica solo ai prodotti alimentari ‘preimballati’ destinati alla vendita al consumatore finale (nonché alle cosiddette collettività, ad esempio bar, esercizi pubblici e di ristorazione, catering). Sono perciò esclusi i prodotti ‘preincartati per la vendita diretta’ (es. formaggi esposti in banco-frigo, avvolti nel cellophane con etichetta adesiva del supermercato),
Una deroga di carattere generale è stabilita a favore di una serie di prodotti (reg. UE 1169/11, Allegato V) come gli alimenti non trasformati (che appartengano a un’unica categoria di ingredienti, esempio insalate in busta), gli alimenti trasformati sottoposti solo a stagionatura (unica categoria di ingredienti, es. stoccafisso), le farine, le acque minerali, le micro confezioni (quelle cioè la cui superficie più ampia sia inferiore a 25 cm²), aromi, spezie, erbe, dolcificanti, gelatine, enzimi, gomma da masticare, bottiglie di vetro (marcate in modo indelebile), integratori alimentari. E soprattutto, i prodotti realizzati da microimprese (meno di 10 dipendenti e meno di <2 milioni di fatturato), venduti a ‘livello locale’
I ‘valori medi’ da dichiarare possono venire ricavati, sotto la libera e responsabile scelta dell’operatore, da tre fonti:
– analisi di laboratorio condotte dal produttore
– calcolo ‘effettuato a partire da valori medi (noti o effettivi) relativi agli ingredienti utilizzati‘,
– computo sulla base di dati ‘generalmente stabiliti e accettati’
La tabella deve essere compilata secondo un ordine prestabilito e deve obbligatoriamente riportare i valori dell’energia e di alcuni nutrienti
La fantasia non è ammessa, la dichiarazione nutrizionale deve seguire un lessico e un ordine tassativo:
– energia (kJ, kcal),
– grassi,
– di cui acidi grassi saturi,
– carboidrati,
– di cui zuccheri,
– fibre (su base volontaria),
– proteine,
– sale (inteso come sodio, di qualsiasi fonte, per 2,5).
La dichiarazione va sempre riferita ai 100 grammi o millilitri di prodotto,
Tutte queste diciture vanno inserite per legge, ma attenzione a quelli che sono i falsi claim (messaggi) presenti sull’etichetta, di cui adesso daremo alcuni esempi:
- Un alimento può essere dietetico ma non a ridotto contenuto di grassi o calorie (si definisce un alimento dietetico quello atto a fini medici speciali, come alimenti per celiaci, iposodici, aproteici..)
- Un alimento può essere biologico, forse più salutare ma per questo non significa meno calorico;
- Un alimento può essere light, a ridotto tenore di grassi, discorso che non vale per gli zuccheri con il quale magari viene caricato per renderlo palatabile..
Alla luce di tutto ciò non possiamo qui vedere ed analizzare ogni claim nutrizionale o etichetta ma Vi invito sempre a leggere, a confrontare, a leggere gli ingredienti facendo valere alcun regole basilari:
- Scegliete alimenti con la lista di ingredienti più corta;
- Non comprate alimenti di cui non capite il nome degli ingredienti, o che presentano troppe sigle;
- Scegliete prodotti che siano della tradizione, cose che avrebbero mangiato i nostri nonni..
- Non fatevi incantare da strane pubblicità, alimenti magici o mode;
Informatevi con il vostro medico o nutrizionista!
Proteine, un bene o un male?
Le proteine rappresentano quel gruppo di macronutrienti (dosabili cioè nell’ordine di grammi) caratterizzate dalla presenza di azoto, fondamentali per la vita. Quando parliamo di proteine da un punto di vista nutrizionale, ci riferiamo a carne, pesce, formaggi e uova perché risultano complete di tutti quei componenti o mattoncini noti come aminoacidi che caratterizzano la capacità del corpo di trattenerle ed utilizzarle; anche cereali e legumi contengono proteine, ma devono essere abbinati insieme per ottenere un profilo aminoacidico completo, vale a dire strutturato per svolgere tutte le loro funzioni nell’organismo (un po’ come paragonare un muro di cartongesso ad un muro portante, stessa forma, diverso materiale).
È bene capire il ruolo di queste sostanze nell’uomo per avere un idea dell’importanza nell’alimentazione umana: dalla sintesi di ormoni e neurotrasmettitori, di anticorpi o materiale muscolare fino a modulare l’assorbimento di pane e pasta (garantiscono una maggiore sazietà nel tempo e minori possibilità di eccessi, rallentando il “processo”), le proteine dovrebbero essere sempre presenti in una dieta equilibrata, sin dalla colazione; magari preferendo uno yogurt greco rispetto ad uno normale o magari, perché no, preferendo una colazione salata ad una dolce fino ad inserire anche un piccolo panino come merenda… il solo limite è la fantasia.
Il quantitativo totale di proteine da assumere in una giornata dipende dalla struttura e dalla attività fisica svolta ma in genere non dovrebbe superare gli 1,5 grammi per chilo di peso corporeo, dividendole nel corso della giornata in più pasti, tre principali e due spuntini; attenzione a non esagerare però, troppe proteine non bilanciate, verranno comunque convertite in massa grassa, causando dei residui che alla lunga possono essere nocivi per l’organismo!
Cioccolato, alimento da demonizzare o elogiare?
Il cioccolato è un alimento estremamente interessante ma ancora oggi molto discusso e soprattutto demonizzato da molti.. impossibile da inserire in un contesto dietetico, esempio di massimo peccato di gola.. quanto sono vere queste voci?
Iniziamo dicendo che I Maya lo usavano come moneta o merce di scambio tanto da definirla bevanda degli dei, reputazione meritatissima per le oltre 120 sostanze di cui è composto. Tra queste principalmente troviamo polifenoli e flavonoidi, antiossidanti potentissimi in grado di ritardare l’invecchiamento cellulare e ridurre la possibilità di sviluppare tumori e malattie cronico-degenerative.
Recenti studi hanno dimostrato come 20 grammi al giorno, se inseriti in un contesto dietetico bilanciato, possano addirittura favorire la perdita di peso; attenzione però a non esagerare ne ad usare la scienza come pretesto!
L’alto valore calorico del cioccolato (tab. 1) dato dalla elevata percentuale lipidica e dalla aggiunta di zuccheri, lo rende comunque un alimento da consumare, seppur tutti i giorni, con moderazione come l’olio o le mandorle, benevole si, ma sempre molto caloriche! Il consiglio resta sempre la moderazione, 20 grammi di cioccolato fondente, possibilmente biologico e concato a basse temperature, al fine di conservare tutte le proprietà di questo meraviglioso seme.
Tabella 1
INFORMAZIONI NUTRIZIONALI
(VALORI MEDI IN 100 GR. DI CIOCCOLATO)
FONDENTE / LATTE
Proteine (P) 6.6 gr. / 7.3 gr.
Lipidi (L) 33.6 gr. / 36.3 gr.
Glucidi (G) 49.7 gr. / 50.5 gr.
Fibre 8 gr. / 3,2 gr.
Calorie 515 Kcal / 545 Kcal
*RDA: razione giornaliera raccomandata